Sono le otto e trenta del mattino e sono sul treno per Venezia. Ho appena letto sull’iPhone della morte di Steve Jobs; poi ho aperto la prima pagina della Repubblica; ho cercato un post di Stanley Fish sul New York Times al quale avevo risposto e ho letto e commentato un articolo di Luca Dini su Vanity Fair. Ah, ho anche controllato la posta, sono passata velocemente per la bacheca di Facebook e ho chiamato mia madre. Ora sto scrivendo il mio post nelle note e tra qualche minuto lo pubblicherò. Tutto questo mentre viaggio da Vicenza a Venezia: 45 minuti di percorso.
Tra mezz’ora sarò immersa nella mia quotidianità ma grazie a Steve Jobs sono aggiornata sul mondo e mi sento 10 anni avanti rispetto a molta gente su questo treno. Queste due signore sedute di fronte a me, da quando sono salite, hanno parlato solo di figli e di supermercati.
Glielo sbandiero a queste due che il mio primo computer era il mitico MAC 512? Lo comprai nel 1986 convinta e abbindolata dall’entusiasmo della bibliotecaria Alice, della Duke University, che viveva dell’appena nato Internet e di opera lirica. Tutto il resto per lei era inesistente.
Adesso glielo dico. Aspetta. Rispondo a questa chiamata e poi glielo dico: “Pronto, pronto. . . Darling!.. cosa, il frigo è vuoto? … Arriva tua madre da New York stasera? Nico è in gita a Verona? …ma tutti questi aggiornamenti dov’erano? ”
Text by Angela Migliorati Novek ©2011- all rights reserved
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[…] Text by Angela Migliorati Novek ©2011- all rights reserved first published in Italian 6 Oct 2011 […]